giovedì 15 dicembre 2016

Step 21 - I protagonisti

IL PLOTONE GRIGIO 
E LUIGI BRIOSCHI


La prima idea che l'attuale uniforme non fosse più adeguata ai tempi e sopratutto all'ambiente in cui queste truppe dovevano operare venne, e non poteva essere altrimenti da uno che la montagna la conosceva molto bene, Luigi Brioschi, presidente della sezione di Milano del Club Alpino Italiano (C.A.I.) fondato nel 1863 da Quintino Sella al fine di radunare gli alpinisti italiani in un Club come era avvenuto l'anno prima in Gran Bretagna e in Austria, e pochi mesi avanti in Svizzera. Nel 1905 il Brioschi iniziava la sua campagna per l'adozione da parte degli alpini di di un uniforme più razionale e sopratutto meno appariscente secondo un modello da lui ideato e che si ispirava in parte alla uniforme delle truppe degli Stati Uniti durante la campagna di Cuba e delle Filippine nell'ambito della già citata guerra ispano-americana. Come tutte le idee geniali, anche la sua fu ostacolata e contrastata e dovette superare difficoltà e incompresioni di ogni genere. Nonostante tutto, l'idea del Brioschi, che si offrì adirittura di "vestire a sue spese un intero plotone di alpini secondo il nuovo modello" prevalse, supportata anche dai pareri favorevoli e dall'aiuto di alcuni ufficiali, tra cui il tenente colonnello del 5° Alpini Donato Etna, il colonnello Francesco Stazza suo superiore, il generale Pietro Frugoni, ispettore generale degli alpini e il sen.Giuseppe Vigoni che raccomandò la faccenda la ministro della guerra. Fu così che il 24 luglio 1906 nel cortile della caserma Luigi Torrelli di Tirano fece la sua prima apparizione il Plotone Grigio, composto da quaranta alpini scelti nella 45a compagnia del Battaglione "Morbegno". Dalle prime prove si constatò subito dell'eccezionalità della nuova divisa, constatando che un alpino vestito di grigio a 450 metri non è più visibile, mentre a 1500 metri si vede ancora un alpino con la vecchia uniforme, inoltre alla prova di tiro alla distanza di 600 metri, un manichino in grigio fu colpito solo 3 volte a dispetto dei 24 colpi a segno su una sagoma vestita con la vecchia uniforme.

L'interessamento del Brioschi all'uniforme degli alpini non nasceva soltanto dal fatto che, per amore della montagna, si sentisse più legato a questo corpo, ma anche ad una considerazione strategica. Riteneva infatti che, per la conformità delle nostre frontiere, in caso di guerra sarebbero stati impegnati per primi proprio gli alpini. Va ricordato che in quegli anni i nostri rapporti con l'Austria - Ungheria erano scossi dai continui tentativi di questa di penetrare più profondamente nei Balcani. Poiché anche l'Italia aveva le stesse mire, si poneva in diretta concorrenza con l'impero asburgico, anche se vi era legata formalmente da un patto d'alleanza. La proposta Brioschi dovette seguire il suo iter burocratico, che grazie alla favorevole relazione del tenente colonnello Etna, all'appoggio del colonnello Stazza, nonché alle calde raccomandazioni delle personalità che avevano assistito agli esperimenti, fu piuttosto veloce; il 24 luglio 1906 quaranta alpini della 45^ compagnia del battaglione Morbegno indossarono l'uniforme sperimentale grigio - creta. Colore che dette al plotone il sopranome di « Plotone Grigio ». Brioschi ed il tenente colonnello Etna non si occuparono soltanto del colore dell'uniforme, ma anche di introdurre capi più razionali alla vita ed all'impiego militare.







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